Anagni - Fumone - Collepardo - Veroli

Medioevo in Ciociaria
Attraverso i luoghi storici della Ciociaria, l'itinerario porta il visitatore a scoprire curiosità artistiche e leggende, simboli ed enigmi nascosti tra i monumenti. Raggiunta la parte alta diAnagni saliamo verso la Cattedrale; la stupenda costruzione in stile romanico, fatta costruire dal vescovo Pietro di Salerno (1073-1104) sui resti di una preesistente chiesa paleocristiana, reca stranamente sulla destra del portale maggiore le teste di un lupo e di un bue. Il misterioso zoomorfismo sarebbe legato alla leggenda della costruzione dell'edificio sacro ed all'intervento miracoloso del vescovo Pietro di Salerno che ammansì il lupo convincendolo a trainare insieme al bue il carro con le pietre. Scendendo nella cripta medioevale della Cattedrale di Anagni, definita "la Cappella Sistina del Duecento", si apre di fronte a noi uno spettacolo di colori tornati all'originario splendore dopo il restauro del 1987-1994; nella volta dedicata al pensiero antico greco troviamo un misterioso diagramma con dei cerchi numerati e delle linee curve: rappresenterebbe i quattro elementi della costituzione del mondo ovvero l'oscura teoria platonica delle proporzioni esposta nel Timeo. 

Dopo aver visitato il medioevale Palazzo Bonifacio VIII, dove nel 1303 ebbe luogo "l'oltraggio di Anagni" nei confronti del Papa, si arriva al Palazzo Comunale, costruito nel 1159 da Jacopo da Iseo, inviato come diplomatico dalla Lega Lombarda ad Anagni al fine di raggiungere, insieme al papa Alessandro III, un accordo con Federico Barbarossa. Nei pressi di detto Palazzo Comunale si trova una vera curiosità architettonica ovvero "la casa pendente": l'edificio medioevale che si sviluppa in tre piani, un tempo casa-torre, presenta una facciata aggettante la cui pendenza ricorda il ben più famoso monumento turrito di Pisa. L'altra enigmatica curiosità è invece rappresentata dalla Croce di San Tommaso: secondo la tradizione fu graffita su una parete del convento di San Giacomo dal santo di Aquino durante la sua permanenza nella città ernica nel 1261; in quell'occasione l'angelico dottore, che il papa fece venire appositamente da Parigi, difese la causa degli ordini religiosi contro i sofismi di Guglielmo di Saint-Amour. Dopo aver percorso qualche chilometro di  strada arriviamo aFumone, "Olimpo di Ciociaria" e antica rocca che domina, dall'alto dei suoi 800 metri, la vista di oltre 40 paesi. In passato, nel caso di invasioni nemiche, una colonna di "fumo" veniva innalzata per segnalare a Roma il pericolo e durante il Medioevo il castrum fu adibito a prigione di stato per i nemici della Chiesa e fra questi lo stesso Celestino V, papa dantesco del "gran rifiuto". 

Nel castello di Fumone, luogo storico di fascino e di misteri, oggi appartenente ai marchesi Longhi de Paolis, si conserva in una teca di legno il corpo di un bambino, rivestito di cera, figlio della marchesa Emilia Caetani Longhi. C'è mistero intorno alla morte del marchesino avvenuta nella prima metà del XIX secolo a soli  due anni, e pare che  egli, unico erede maschio, sia stato avvelenato dalle sette sorelle. Ad accompagnare il giallo storico è la leggenda popolare secondo la quale durante alcune ore del giorno e della notte si odono le grida straziate della madre che invoca il nome del figlio. A Collepardo, piccolo paese di interesse naturalistico si può visitare il Pozzo d'Antullo, grandiosa voragine di tipo carsico che raggiunge i 150 metri con una profondità di 60 metri, sotto il cui fondo, ricoperto di rigogliosa e abbondante vegetazione, scorre un fiume sotterraneo. Narra poi la leggenda che un tempo lontano alcuni contadini battevano il grano su una grande aia, non curandosi di lavorare anche nel giorno dell'Assunta. A Ferragosto, improvvisamente, la terra tremò facendo sprofondare l'aia nell'abisso e creando il pozzo. Salendo verso Trisulti, passato l'Orto Botanico del WWF "Flora Ernica", arriviamo alla Certosa, fatta costruire nel 1204 da papa Innocenzo III ed immersa nel verde delle querce e posta ai piedi del monte Rotonaria (1751 m.). Tra gli interessanti dipinti dell'antica Farmacia, opera di metà Ottocento del pittore napoletano Filippo Balbi, si trova il quadrato magico del Sator; eccone lo schema:

S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S

Si tratta di uno schema geometrico enigmistico che letto dalla fine all'inizio oppure verticalmente ed orizzontalmente dà la stessa frase. Trasferendoci a Veroli, antica città ernica, andiamo a scoprire i Fasti Verulani: nel cortiletto di casa Reali si trova un raro esempio di  calendario romano (I sec. d.C.) in marmo bianco che reca incisi i primi tre mesi dell'anno ovvero gennaio e marzo, con 31 giorni ognuno, e febbraio con 29 giorni. Il prezioso emerologio testimonia del grado di superstizione dei Romani che indicavano accanto ai giorni le sigle: F, ossia giorni fasti e favorevoli, C i comiziali, N i nefasti, NP i festivi; tali erano per esempio il 17 Gennaio che ricordava il matrimonio di Augusto con Livia, il 27 marzo la vittoria di Cesare ad Alessandria (46 a. C.), mentre il 14 Gennaio era nefasto essendo il giorno di nascita di Antonio. L'itinerario si conclude a Casamari dove si trova la celebre Abbazia, perfetto esempio di arte gotico-cistercense, consacrata da papa Onorio III nel 1217. Il chiostro abbaziale nasconde in un capitello del lato sud tre piccole teste che secondo la tradizione rappresentano Federico II, Pier delle Vigne e l'allora abate di Casamari Giovanni V. Dell'imperatore svevo sappiamo che nel 1221 ottenne l'affiliazione all'ordine cistercense e che fu ospite dell'Abbazia dopo aver incontrato il papa a Veroli per decidere della quinta crociata, mentre di Pier del Vigne va detto che egli fu protonotario, giudice e stretto consigliere del sovrano svevo, nonché personaggio dell'Inferno dantesco che accusato a corte di tradimento morì suicida nel 1248.