I Castelli Romani
I CASTELLI ROMANI
I cosiddetti “Castelli Romani” sono in realtà un insieme di particolari cittadine che sorgono nella zona dei Colli Albani, ad una trentina di km nella zona sud-est di Roma, convenzionalmente racchiudono 14 comuni, anche se alcuni studiosi ne inseriscono qualcuno in più.
L’origine di questo territorio è davvero incredibile: i colli Albani si sono sviluppati infatti per effetto di un vero spettacolo naturale: il crollo dell’intera bocca di un vulcano che sorgeva nella zona. La maggior parte delle nuove piccole bocche che si originarono da questo evento, diventarono bacini lacustri poi prosciugati.
I Castelli Romani devono la maggior parte del proprio sviluppo alla fase storica della cosiddetta “Cattività Avignonese”, quando gli abitanti di Roma abbandonarono la capitale in decadenza e si trasferirono nei più ricchi feudi dei Colonna, dei Salvelli, degli Annibaldi.
Il nome “Castelli” si deve alle fortificazioni che furono costruite sulle colline della zona, ma oggi non ne sopravvive più nessuna, a parte le mura che circondano l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata, mentre gran parte delle dimore baronali sono divenute palazzi nobiliari.
Tante le cose interessanti che restano da vedere e che fanno la bellezza di questi luoghi, oltre a poter ammirare dei panorami su Roma di incomparabile bellezza.
Ma quando si dice “Castelli Romani” non si può non pensare alla bontà della cucina tipica, ricca e genuina, da assaporare nelle tipiche “fraschette”, e pensare al vino locale, ottenuto da vigneti coltivati su terreni vulcanici, fertili e generosi. Tra i prodotti tipici più noti c'è la porchetta di Ariccia, il pane e i funghi porcini di Lariano, le castagne di Rocca di Papa, le fragole di Nemi, il vino di Frascati.
Nel cuore dei Castelli Romani c'è il Parco Naturale dei Castelli Romani, un area protetta di particolare interesse naturalistico.
I Castelli Romani comprendono: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri.
Scopriamo qualche notizia in più delle cittadine più popolari:
ALBANO
Albano è la cittadina che sorge all'incirca nel luogo in cui secondo la leggenda Ascanio, figlio dell'eroe troiano Enea, fondò Albalonga. Secondo la leggenda il nome Alba Longa deriva dal fatto che Ascanio abbia sognato una scrofa bianca e per questo chiamò la sua città Alba (bianco in latino) e Longa data la lunghezza della striscia di territorio.
Ancora oggi il simbolo della cittadina è una scrofa bianca. Più tardi, quando il console Appiofece costruire la via Appia per scopi militari, Albalonga si ritrovò proprio nei pressi di questa. L'imperatore Domiziano fece costruire in seguito una grande villa che successivamente fu confusa con una proprietà di Pompeo. Ancora oggi un alta torretta all'ingresso dell'odierna Albano viene chiamata Torre di Pompeo.
Nel III secolo Settimio Severo fece costruire nei pressi dell'antica Alba Longa (esattamente dove ora sorge Albano) un accampamento militare chiamato Castra Albana. Le vie principali dell'attuale centro storico seguono ancora in parte il rigido schema della "castra" romana con vie a schema rettangolare, ed è ancora oggi possibile notare le mura esterne dell'antico accampamento.
Nel Medioevo Albano declinò, per rinascere nel Seicento.
L'imperatore Caracalla (figlio di Settimio Severo) fece costruire delle terme per acquisire i favori dei soldati della Castra Albana, soprattutto dopo aver ucciso il fratello Geta. Le mure di queste antiche terme sono in parte visibili nella parte bassa della cittadina anche se alcune fanno ormai parte di edifici odierni. Le terme venivano rifornite da una grande cisterna ancora presente.
Nel 1944 Albano fu soggetta a un bombardamento aereo e questo portò alla distruzione di molti edifici e all'apertura della cosiddetta Porta Praetoria Fuori dal centro abitato ci sono i resti di particolari tombe a forma di torrette coniche con base quadrata che vengono dette dei Curiazi, ricordando la leggenda dello scontro tra 3 giovani romani della famiglia degliOrazi e 3 fratelli di Alba Longa della famiglia dei Curiazi per stabilire la città che doveva dominare sull'altra.
Durante il Medioevo la città fu abbandonata e ripopolata solo nel XII secolo grazie alla sua posizione strategica sulla via Appia. In seguito divenne possedimento della famiglia Savelli sino al 1697 quando divenne proprietà del Papa. Ancora oggi la residenza papale appartiene alla Santa Sede.
In questo periodo vengono costruite moltissime chiese sullo stile romano come Santa Maria della Rotonda (un piccolo Pantheon eretto sui resti dell'antica villa di Domiziano).
Anche i campanili delle chiese di Albano ricordano pienamente lo stile romano.
Nel XVIII secolo Albano divenne la residenza estiva per numerose importanti famiglie romane. Risale al 1721 la costruzione della grande cattedrale progettata da Francesco Buratti e a pochi anni la nuova facciata della chiesa di S. Paolo sulla cima della collina.
ARICCIA
Ariccia sorge su uno sperone dei colli Albani nella caratteristica zona vulcanica preappenninica.
È l’antica Aricia latina, posta lungo laVia Appia, che si oppose strenuamente ai romani; divenne in seguito municipio romano e luogo di villeggiatura per i patrizi. Il centro odierno fu costruito dai cittadini per difendersi dalle incursioni dei barbari.
La fondazione dell’antica Ariciasarebbe avvenuta per opera di un certo Archiloco Siculo in epoca antichissima. La cittadina faceva parte della Lega latina e il suo territorio, che comprendeva anche il lago di Nemi, era famoso per l’erezione di un tempio della dea Diana.
Dopo numerosi scontri, Aricia divenne nel IV secolo municipio romano e negli anni successivi ebbe un lungo periodo di splendore grazie alla vicinanza alla via Appia e alle caratteristiche del luogo, molto apprezzate per la villeggiatura.
Nel periodo delle invasioni barbariche la città fu saccheggiata e distrutta e gli abitanti furono costretti a trasferirsi nell’antica acropoli per formare una nuova comunità.
Nel 990 il territorio dell’odierna Ariccia era dominio diGuido conte di Tuscolo. Con papa Nicolò II il Castello divenne proprietà della Santa Sede che nel 1116 concesse nuovamente il feudo alla potente famiglia tuscolana. Nel 1223, su ordine di Papa Onorio III (della famigliaSavelli), la proprietà fu concessa alla Santa sede che ne ebbe possesso sino al XV secolo.
La città di Ariccia comincia pian piano a spopolarsi, passa prima sotto il dominio del castello di Lariano e poi di Genzano che ne riconosce una popolazione di circa 100 abitanti.
Nel 1400 il territorio rimane per breve tempo sotto il possesso dei Savelli, in seguito viene ceduto all’Abbazia di Grottaferrata.
Nel 1437 il territorio venne nuovamente ceduto ai Savelli che attuarono numerose opere come il prosciugamento del lago di Vallericcia.
Nel 1661 la città fu attribuita alla famiglia Chigi che fece costruire il bellissimo Palazzo che tuttora domina la piazza principale (Piazza di Corte). Papa Alessandro VII visse a lungo qui e abbellì il luogo soprattutto con le grandi opere dello scultore Bernini.
Nel 1854 Papa Pio IX fece costruire il ponte, a tre ordini di archi, che sovrastano il parco (parco Chigi) per permettere alla via Appia di proseguire sulla collina. Durante la seconda guerra mondiale il ponte venne distrutto da un bombardamento e ricostruito nel 1947.
CASTEL GANDOLFO
Castel Gandolfo è un piccolo paesino dei Castelli Romani che si affaccia sul lago omonimo. È conosciuto in Italia e nel mondo soprattutto per la residenza estiva del Papa. Antiche ipotesi storiche, affermano che Castel Gandolfo sia stata la cittadina di Albalonga, capitale dei Latini, respinti con forza dai Romani.
I resti archeologici sono molto scarsi, ricordiamo tuttavia, il ninfeo Dorico (di età tardo-repubblicana) e il ninfeo Bergantino (dell’età di Domiziano).
Come già detto, la cittadina si affaccia sul lago, di cui è ancora visibile l’emissario artificiale: un opera architettonica romana del IV° secolo a.C, che subì anche successivi interventi durante l’impero di Silla (I° secolo a.C).
Dopo circa 700 anni dalla fine dell’impero Romano, la cittadina cadde sotto il controllo della famiglia dei Gandolfi, da cui assunse il nome.
Non resta nulla, tuttavia, ricollegabile al Medioevo, perché da quando il papa dichiarò Castel Gandolfo proprietà della chiesa, i lavori di Maderno e Bernini la ridisegnarono totalmente.
Uno dei lavori architettonici più celebri di quel periodo è il palazzo Apostolico, che prese il posto del castello dei Savelli ed è tuttora la sede del complesso pontificio.
All’interno del palazzo si estende la Sala del Trono con le due cupole dell’Osservatorio astronomico originariamente posizionato in Vaticano e successivamente trasferito a Castel Gandolfo nel 1936.
Sulla Piazza della Libertà sorge la Chiesa diS. Tommaso di Villanova su cui si trova la cupola opera del Bernini. All’interno di essa troviamo molti dipinti tra cui quelli di Carlo Maratta e Pietro da Cortona.
Si trova a ridosso del lago di Castel Gandolfo o di Albano. Sorge a 380 metri s.l.m. Al centro del Paese, c'è la Residenza Papale (sin dal 1600). Scorci sul lago imperdibili. Conta 8200 abitanti e una superficie di 24 Kmq.
Santo Patrono di Castel Gandolfo: San Sebastiano (20 Gennaio)
FRASCATI
Situata in un luogo ridente nel versante nord-ovest dei Colli Albani, è città nota per le ville sontuose che vi sorsero fin dai tempi romani e rinomata per il suo vino bianco. Fu gravemente colpita da bombardamenti aerei nella passata guerra, che causarono gravi danni; l'opera di ricostruzione e le nuove felici sistemazioni le hanno ridato un fiorente aspetto, facendone più elegante e frequentato centro dei Castelli Romani.