I Laghi: Bolsena, Vico, Mezzano
La provincia di Viterbo si sviluppa nella sua massima parte su di un territorio originato dall’attività eruttiva di tre importanti complessi vulcanici: quello vulsino, il più settentrionale e dominato al centro dalla vasta depressione lacustre di Bolsena; quello vicano, con al centro il Lago di Vico; infine quello cimino, subito a sud-est del Capoluogo.
L’area vulcanica, costituita dalle modeste alture dei rilievi Cimini, Volsini e Sabatini,
ricoperti di boschi di castagni, querce, faggi e carpini, degrada dolcemente verso la zona costiera, la Maremma laziale, dove si susseguono estensioni coltivate, macchia mediterranea e pascoli.
Il patrimonio idrico è però la caratteristica maggiore del viterbese.
Particolarmente ricca è infatti la rete idrografica: il Fiora, che nasce in provincia di Siena, il Marta, che ha origine nel Lago di Bolsena, il Mignone che nasce presso Vejano, e il Tevere che per lunghi periodi ha costituito il vecchio confine tra l’Etruria e il territorio italico.
Altrettanto ricco il patrimonio lacuale: lungo la Via Cassia sono presenti numerosi laghi: quello di Bolsena, di Vico, di Monterosi, di Bracciano e, ancora in epoca storica,
quelli di Stracciacappe e di Baccano (oggi prosciugati). La ricchezza del
patrimonio idrico ha permesso lo sviluppo di attività artigianali, tra cui
maggiore importanza ebbero quelle tessili e del cuoio.
I laghi occupano ben il 3,5% del territorio viterbese e costituiscono
una risorsa fondamentale per il settore turistico: a cominciare dal Lago di
Bolsena, il più grande lago formatosi nel cratere di un vulcano spento, il
più grande della regione e il quinto d’Italia, con le due caratteristiche isolette Bisentina e Martana e i suggestivi borghi che lo costeggiano.
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dei laghi della provincia di Viterbo e incontriamo il Lago di Mezzano, situato a pochi chilometri a ovest del Lago di Bolsena, che conserva i resti di una città semisommersa il cui valore naturalistico è oggi tutelato dalla Riserva Naturale Regionale Selva del Lamone, nella quale è compreso.
Meritano una visita i centri di Vulci e Valentano, ricchi di storia.
Continuando verso sud troviamo il Lago di Vico, habitat importante per l’avifauna migratoria.
Meta ideale per l’osservazione naturalistica, il Lago di Vico è anche un ottimo punto di partenza per visitare i suggestivi borghi di S. Martino al Cimino, Caprarola e Ronciglione.
A nord del Lago di Bracciano, infine, è situato il piccolo Lago di Monterosi, stretto tra l’omonimo paese e la Via Cassia, area di particolare interesse naturalistico.